« ... Consentitemi
soltanto che io possa giustificarmi di una colpa che taluni vogliono
attribuirmi. Essi dicono: costui non ha diritto di parlare, perché non figlio
ubbidiente della Scuola, non è un archeologo di buona lega, non è diplomato.
Confesso non essere un archeologo di professione ed ufficialmente riconosciuto
tale, perché non ho tanto di diploma. Dite, se vi piace, che io sia un
allucinato che si consola di poter affermare che non fu solo effetto del caso o
della cieca fortuna, se potei dimostrare che nel Materano fu largamente
rappresentata l'epoca della pietra scheggiata e, più largamente ancora, quella
della pietra levigata; se riuscii a scoprire la necropoli ad incinerazione a
Timmari e là stesso, più tardi ancora, un'assai ricca stirpe votiva; se seppi
interpretare l'uso delle trincee e con queste scopersi le capanne di Sette
Ponti e di Serra d'Alto; se infine riuscii a fondare a Matera un vasto Museo,
tutto di roba locale e che, per questo, fu giudicato unico nel suo genere e se
il misero trovatello nutrito e vestito della mia carità ebbe l'onore di essere
adottato dal Governo Nazionale... »
Questo l’intervento di
Domenico Ridola alla Società Romana di Archeologia prOnunciato il 3 marzo 1924,
era un medico e politico, ma fu anche un grande archeologo membro dell’Istituto Archeologico Germanico,
dell’Accademia Francese di Archeologia, dell’Accademia Pontoniana e della
Società Magna Grecia. Per i suoi alti meriti venne nominato anche ispettore
degli scavi e monumenti di antichità per Matera. Uomo di profonda cultura, legatissimo alla
sua Matera, tanto da rimanervi e rinunciare ad una brillante carriera
accademica nell’insegnamento della medicina.
A lui si deve l’istituzione la creazione del più antico museo della Basilicata,
che ora porta il suo nome: Museo archeologico nazionale Domenico
Ridola di Matera è
il più antico museo della Basilicata. Istituito il
9 febbraio 1911 ed
medico Domenico Ridola,donò allo Stato le sue importanti
collezioni archeologiche frutto di anni di ricerca e di scavi,
presenta le numerose testimonianze rinvenute nel territorio della provincia
materana e delle Murge.
Il Museo è ospitato nei locali del seicentesco convento di Santa Chiara e
raccoglie materiali dall'epoca preistorica fino al III
secolo a.C.
Domenico Rodola nacque a
Ferrandina il 19 ottobre 1841
l 13 ottobre da Gregorio e Camilla De Gemmis, ma dopo
pochi mesi viene portato a Matera nell'antica casa di via Tre Corone.
I Ridola sono benestanti, il che permette al piccolo Domenico di studiare, prima ,presso la scuola privata del canonico Eustachio Guanti e, poi, presso il seminario Lanfranchi. studenti su tesi di fisica e chimica.
I Ridola sono benestanti, il che permette al piccolo Domenico di studiare, prima ,presso la scuola privata del canonico Eustachio Guanti e, poi, presso il seminario Lanfranchi. studenti su tesi di fisica e chimica.
“A 24 anni, nel 1865, si
laureò brillantemente e continuò a frequentare i luoghi di cura partenopei e
s’impegnò nella traduzione di riviste scientifiche in francese, inglese e
tedesco, grazie a corsi di lingue che aveva frequentato.
Risultò primo ad un concorso indetto dalla Facoltà napoletana, ma non ottenne la somma della borsa di studio, poiché fu assegnata ad altri due studenti che non avevano nemmeno partecipato al concorso, ma continuò i suoi studi in Italia ed all’estero, per l’interessamento dei suoi genitori. Negli anni successivi lo ritroviamo a Bologna, Milano ed a Vienna, in contatto con eminenti scienziati dell’epoca. Rinunciò a stabilirsi a Napoli, dove avrebbe potuto intraprendere una brillante carriera universitaria, poiché rientrò a Matera a causa dell’infermità del padre ed avviò il suo studio medico in via Duomo, mettendo a disposizione dei pazienti le sue notevoli conoscenze scientifiche e tecniche, sconosciute ai suoi colleghi, ancorati alla medicina ippocratica.
Fu conosciuto per aver approfondito le ricerche su una malattia della bocca, detta “Malattia di Ridola (fonte http://www.sassiweb.it/)
Risultò primo ad un concorso indetto dalla Facoltà napoletana, ma non ottenne la somma della borsa di studio, poiché fu assegnata ad altri due studenti che non avevano nemmeno partecipato al concorso, ma continuò i suoi studi in Italia ed all’estero, per l’interessamento dei suoi genitori. Negli anni successivi lo ritroviamo a Bologna, Milano ed a Vienna, in contatto con eminenti scienziati dell’epoca. Rinunciò a stabilirsi a Napoli, dove avrebbe potuto intraprendere una brillante carriera universitaria, poiché rientrò a Matera a causa dell’infermità del padre ed avviò il suo studio medico in via Duomo, mettendo a disposizione dei pazienti le sue notevoli conoscenze scientifiche e tecniche, sconosciute ai suoi colleghi, ancorati alla medicina ippocratica.
Fu conosciuto per aver approfondito le ricerche su una malattia della bocca, detta “Malattia di Ridola (fonte http://www.sassiweb.it/)
Poi iniziò anche l’attività
politica: Consigliere comunale di Matera il 22 luglio 1878, per 36 anni Consigliere provinciale di Matera e
Membro della Deputazione provinciale di Matera, poi nel 1892 divenne sindaco
della Città dei Sassi, poi l’0igresso nella politica nazionale: deputato per il collegio di Matera dopo la
prematura morte dell’on. Michele
Torraca nel 1906. Nel 1909 venne rieletto sconfiggendo Nicola De
Ruggieri. Nel 1913, a
72 anni, non si ripresentò alla Camera ma il 16 ottobre 1913 fu nominato
senatore aderendo prima al gruppo liberale poi all’Unione Democratica, iniziò
l’attività intorno al 1870 “forte di letture di trattati di archeologia, quando
l'amico farmacista Riccardi gli regala una punta di freccia in piromaco (in
realtà in selce) - rinvenuta insieme a conchiglie fossili nell'agro materano -
decide di dedicarsi ad una più sistematica attività di sopralluoghi.
A muoverlo in questo senso non è soltanto la bellezza dei reperti, il gusto della ricerca e della scoperta, ma anche e soprattutto la possibilità di spingersi ancor oltre nella conoscenza della storia della sua città.
Tra quest'anno e il 1878 scopre ed esplora la Grotta dei Pipistrelli, a circa4
chilometri dalla città: comincia, così, la sua attività
di archeologo” fonte http://www.lacittadelluomo.it/
LAMPADA USATA DA DOMENICO RIDOLA |
A muoverlo in questo senso non è soltanto la bellezza dei reperti, il gusto della ricerca e della scoperta, ma anche e soprattutto la possibilità di spingersi ancor oltre nella conoscenza della storia della sua città.
RIDOLA ALLA GROTTA DEI PIPISTRELLI |
Tra quest'anno e il 1878 scopre ed esplora la Grotta dei Pipistrelli, a circa
Il Ridola cominciò ad
effettuare numerose campagne di scavo in tutto il territorio materano e
delle Murge,
e tra le sue scoperte grande importanza ebbero:
materiale preistorico
risalente al Paleolitico in tutta l'area materana, in particolare
nella grotta dei pipistrelli;
numerosi villaggi trincerati
di epoca neolitica;
la sua intuizione lo portò a scoprire le prime trincee osservando il colore più
scuro dell'erba nei fossati circolari rispetto all'erba circostante che, nel
mese di giugno, era più secca;
un'importante necropoli ed
una ricchissima stipe votiva a Timmari;
il sito neolitico
di Serra d'Alto, celebre per le sue ceramiche;
tombe a grotticella ed a
tumulo delle Età dei metalli.
Tutto il materiale raccolto
in anni di ricerche fu da lui donato allo Stato nel 1911, prima conservati nel suo studioa Via Duomo, poi in alcuni locali del Liceo
Duni, ed infine nell’ ex convento di Santa Chiara, ora custoditi nel museo archeologico nazionale di
Matera a lui dedicato.
Domenico Ridola muore l'11
giugno, a 91 anni, senza aver mai smesso di esercitare la sua attività di
ricercatore e studioso.
IL CORTEO FUNEBRE DI RIDOLA |
Opere
Un'efficace metodo di cura in
talune forme gravi d'isterismo. 1889
Caso di sanguisuga in
trachea. 1894
Avanzi di stazione
preistorica e necropoli ad incinerazione scoperta a Monte Timmari presso Matera. 1900
La paletnologia nel Materano.
1901
Quagliati Quintino -
Necropoli arcaica ad incinerazione presso Timmari nel
materano. 1906
Le origini di Matera. 1906
Per la Lucania Antica (Discorso
inaugurale della nuova sede del Museo Provinciale di
Potenza). 6 settembre 1907
Brevi note sulla stazione preistorica
della Grotta dei Pipistrelli e della vicina grotta Funeraria. 1912
Villaggi trincerati
preistorici nel Materano. 1924
Le grandi trincee
preistoriche di Matera : la ceramica e la civiltà di quel tempo. 1926
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