venerdì 8 marzo 2024

QUANDO I BUTTERI SCONFISSERO BUFFALO BILL

Quanti film, storie, libri, fumetti sono dedicati al mitico Buffalo Bill, l’’indomito yankee dai lunghi capelli tiratore infallibile, amico degli indiani e galantuomo. Ha girato mezzo mondo con il suo spettacolo circense Wild West Show, dove vi era anche l’immancabile assalto alla carovana dei cattivi pellerossa salvati dal previdenziale arrivo di Capelli D’argento. Addirittura anche la battaglia di Little Bighorn, dove perse la vita il Generale Custer.Fra i protagonisti dello spettacolo, cui partecipavano veri cowboy e pellerossa, ci furono il leggendario capo Sioux Toro Seduto,Calamity Jane e Alce Nero. Fu un successo mondiale per più di vent'anni e fu una delle attrazioni principali a Londra durante il Giubileo d'Oro della Regina Vittoria nel 1889 e all'Esposizione Mondiale di Chicago del 1893. Però, anche le leggende hanno i loro piccoli incidenti di percorso; e capitò proprio in Italia, proprio l’8 marzo del 1890 a Roma, in zona Prati di Castello, tutto per colpa di un’accesa discussione tra l’eroe del selvaggio west ed un nobile italiano duca Onorato Caetani che sosteneva a perfetto provinciale che i suoi butteri fossero più bravi dei leggendari cowboy a stelle e strisce. Lanciato il guanto, accettata la sfida e anche la posta in gioco 500 lire, bei soldini al tempo che Buffalo Bill già credeva di poter intascare agevolmente: gli imbattibili americani contro i brutti, sporchi, sconosciuti butteri di Cisterna guidati dal capo mandriano delle tenute dei Duchi Caetani:Augusto Imperiali (Cisterna di Latina, 27 agosto 1865 – 18 dicembre 1954). Questa la cronaca dell’epoca:“Il morello, tenuto con le corde, si dibatte frenetico; s’alza sulle zampe di dietro, tira rampate. I butteri le schivano sempre con la sveltezza di uomini esperti. Riescono finalmente a mettergli la sella con il sottocoda, e d’un salto uno dei butteri gli è sopra. E’ Augusto Imperiali. Nuova tempesta di applausi. I butteri, entusiasti del successo ottenuto, saltano, ballano, buttano all’aria i cappelli, tanto per imitare in tutto quello che si è visto fare dagli americani. Augusto Imperiali fa una stupenda galoppata intorno al campo, tenendo con la destra le redini e agitando con la sinistra il cappello. Tutte le sfuriate del cavallo non riescono a muoverlo dal posto un solo momento. Sceso a terra, e chiamato ad avvicinarsi ai primi posti dove riceve le più vive congratulazioni da tutti, compresa la Duchessa di Sermoneta ed i suoi figli”.
(da Il Messaggero del 10.3.1890)
Meno poeticamente i vaccari pontini diedero “una mazzata nei denti” ai mitici cow boy americani, domarono facilmente i cavalli americani addestrati a fare i selvaggi, ma lo stesso non fecero gli americani e la pesante umiliazione subita dai propri uomini fece uscire fuori l’animo nobile del grande cacciatore Buffalo Bill, il quale memore di quando era cavallerizzo nel Pony Express, con grande rapidità il giorno dopo smontò baracche e burattini, e partì di gran fretta da Roma, dimenticandosi di onorare la scommessa e pagare le 500 lire al Duca Caetani. Gli otto butteri Francesco Costanzi, Cesare Fabbri, Achille Fasciani, Achille Laurenti, Angelo Petecchi, Bernardo Quinti, Filippo Valentini ,Alfonso Ferrazza ed il mitico Augusto Imperiali non arrivarono alle glorie di Hollywood, ma furono i protagonisti del film italiano girato nel 1949, da Giuseppe Accatino “Buffalo Bill a Roma, probabilmente primo esempio di western all'italiana, dedicato alle batoste che presero gli yankee dai grandissimi e bravissimi laziali.

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