lunedì 21 settembre 2015

60 ANNI FA LA 49 VITTORIA DI ROCKY. NASCE LA LEGGENDA DELL'IMBATTIBILE MARCIANO

Sono passati 60 anni da quel 21 settembre 1955, quando l’italoamericano Rocco Francis Marchegiano meglio  conosciuto come Rocky Marciano sostenne il suo ultimo incontro. Era il suo 49 match; un numero entrato nel mito della storia della boxe; 49 vittorie su 49 incontri; la roccia di Brockton quel giorno annunciò la fine della sua straordinaria carriera. Prima di lui e dopo di lui nessun campione mondiale della massima categoria si ritirò imbattuto e quel Magico 49 resta ancora un record inviolato nei massimi. Il suo ultimo avversario non era un pugile qualunque; si trattava della Vecchia Mangusta Archie Moore, l’uomo senza età; il pugile dalle mille vite capace di strepitose vittorie anche in tarda età. Moore si presentò allo Yankee Stadium del Bronx con un record di 120 vittorie con 82 prima del limite, 5 pari e 19 sconfitte. 
Aveva l’intenzione di entrare nella storia della boxe come il primo campione mondiale dei mediomassimi a vincere il massimo titolo; a sbarrargli il passo l’imbattuto picchiatore abruzzese con 48 vittorie di cui 42 prima del limite. Nella preistoria solo Bob Fitzimmons, campione dei medi aveva conquistato il titolo dei massimi; certo tanti campioni mondiali erano partiti da categoria inferiori : Burns dai leggeri; Dempsey; Tunney, Schmmeling; Braddock; Charles da mediomassimi ad inizio carriera, Jersey Joe Walcott addirittura da medio; ma nessun campione mondiale dei mediomassimi era riuscito nell’impresa. Fallì’ Jack Root contro Marvin Hart; fallì  il tecnicissimo Philadelfia O Brien contro Johnson e Burns; Georges Carpentier fu frantumato dal selvaggio Dempsey; il sempreverde Tommy Loughran fu sconfitto dal nostro Primo Carnera; John Henry Lewis  spazzato in una ripresa da Joe Louis; Billy Conn sfiorò l’impresa prima di andare kot contro Louis; Gus Lesnevich e Joey Maxim  fermati dal fuoriclasse Ezzard Charles- un mediomassimo che preferì i massimi per le borse. Insomma sembrava che ci fosse una maledizione per i campioni dei mediomassimi; sembrava che il massimo titolo fosse stregato per loro. Ma il vecchio Archie Moore andò decisore sfatare quella nera leggenda. Aveva 20 anni di carriera; nell’ultimo anno aveva s
troncato Bobo Olson, Harold Johnson e Joey Maxim, strabattuto i terribili pesi massimi Nino Valdez, Bert Whitehurst - per i lucani fu avversario di Rocco Mazzola-  e Bob Baker.
Certo L’italiano era favorito 4-1 ma Moore andò per vincere, leggermente più alto 180 contro 178, un allungo maggiore 191 contro i pochi 173 cm di Rocky, ed anche leggermente più pesante.
MARCIANO AL TAPPETO

Moore ammutolì i 61 574 spettatori dello Yankee Stadium quando alla seconda ripresa mise al tappeto Marciano; la  roccia italoamericana si rialzo dopo due secondi; perse il round ma poi iniziò a mettere sotto pressione Moore; nonostante la sua abile difesa andò al tappeto  due volte nella sesta, una volta nella ottava e poi definitivamente alla 9 ripresa; ad 1 . e 19 secondi  colpito dal terribile  “Suzy-Q” di Rocky, il suo terrificante destro.


Quel 49 rimase da allora un mito nella storia dei pesi massimi; un record imbattibile miraggio di tutti i detentori del titolo; un traguardo che rimase infranto  lo stesso giorno, 21 settembre 1985 dopo trenta anni un campione mondiale dei massimi stava per eguagliare il record di imbattibilità di Marciano; Larry Holmes era a quota 48; se ne parlò molto del possibile superamento di quel record. Ci furono polemiche con Peter, fratello di Marciano. I pronostici erano tutti per il campione, si davano poche speranze anzi nulla allo sfidante che poi ironia del caso era il campione mondiale dei mediomassimi Mike Spinks. Ma tra lo stupore generale lo spilungone del Missouri esorcizzò definitivamente la maledizione dei mediomassimi battendo Holmes. Le 49 vittorie rimasero un mito inattaccabile. Lo sono ancora.

Solo un inciso per chi non conoscesse o conoscesse poco Archie Moore; il suo vero nome era Archibald Lee Wright. Non si sa se nacque nel 1913 o nel 1916; si sa solo che fu uno dei più straordinari boxer della storia; tecnico sopraffino , abile nella difesa da essere soprannominato la vecchia mangusta; possedeva potenza in entrambi i pugni. In 28 anni di carriera( 1935-1963) sostenne 218 incontri con 185 vittorie di cui 131 prima del limite, 10 pari e 23 sconfitte. Si ritirò nel 1963 dopo la vittoria per ko alla terza contro il lottatore Mike DiBiase- padre dell’altro famosissimo  lottatore Ted - prima era stato sconfitto dal giovane Cassius Clay per kot alla 4, ma in nell’ultimo anno aveva pareggiato contro il fortissimo Willie Pastrano e battuto i massimi Howard King e  Lavorante. Moore era famoso in Italia perché nel 1960 al palazzetto dello sport di Roma fu sconfitto (?) dell’italiano Giulio Rinaldi - per i lucani fu avversario di Rocco Mazzola-; poi battuto però a New York l’anno dopo con il titolo in palio.

Moore ha affrontato i migliori pesi medi, mediomassimi e massimi del suo tempo tra cui Marciano, Charles, Patterson e Mohamadd Alì. Bert Sugar lo considera al primo posto della classifica mediomassimi di tutti i tempi, Teddy Atlas al 2, MIKE CASEY al 3 posto;  Herbert G. Goldman  al 5, Charley Rose al 7, Tracy Callis al 9

VIDEO MARCIANO MOORE 
TRIBUTO A ROCKY MARCIANO

1 commento:

  1. be su marciano per me v era unpugile opiu pugili in grado di batterlo ma non glieli hanno messi davanti perche a chi stava in alto gli faceva comodo che vinceva o magari li hanno fatti incontrare ma gli ordinarono di perdere su che marciano non era tutto questo grosso sara stTO POTENTE INDUBBIAMENTE MA NON POTEVANO CERTO MANCARE PUGILI ENORMI CHE LO AVREBBERO STESO CON UNA MAZZATA SOLA ANCHE PERCHE NON AVEVA TECNICA MA CMQ SU TUTTI I GRANDI PUGILI ALMENO QUALCHE VITTORIA GLIEL HANNO REGALATA CMQ LUISE LO BATTE PER VIA DELLA SUA ETA AVANZATA E LA MANCANZA DI ALLENAMENTO VISTO CHE ERANO 2 ANNI CHE NON COMBATTEVA ALTRIMENTI NON SO SE C E L AVREBBE FATTA LUISE AVEVA SEMPRE UN GRAN TECNICA ANCHE A 37 ANNI UNO DI QUEL ETA CHE A SUO TEMPO ERA VELOCISSIMO RIMANE VELOCE CALO DELL ETA EDEI COLPI DI UNA VITA PERO SICURAMENTE AVEVA MENO FIATO DI MARCIANO CHE AVEVA 28 ANNI CMQ CARO GLI COSTO ALMENO UNA VOLTA LO ATTERRO PER ME IL NUMERO UNO RIMANE CARNERA COME VINCITORE UN SOLO PUGNO PER UCCIDERE UN TYSON ERA IL TRILPO UNA MANO IL DOPPIO DELLA SUA è SEMPRE LUI CHE NON HA VOLUTO DARE UN VERO PUGNO SAPENDO LE STRAGI CHE AVREBBE FATTO CMQ MARCIANO LO DO PRDENTE CON TYSON IL DOPPIO DELLA FORZA E UNA GRAN SUPERIORITA DI VELOCITA E AGILITA NONSTANTE LA MOLE SAREBBE DURATO UN NIE TE

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