La sua fu una vita breve vissuta all’insegna della scienza e della lotta contro i totalitarismi; Federico Nitti scomparve a soli 43 per aver contratto una fulminante tubercolosi contagiandosi durante le ricerca con una coltura di bacilli di Koch particolarmente virulenta. Era il 2 marzo 1947; all’epoca non esistevano terapie valide. La sua figura di scienziato e combattente anti nazista fu ricordato anche alla Assemblea Costituente da parte di Concetto Marchesi, dal Presidente dell'Assemblea costituente Umberto Terracini e del Ministro della Difesa Luigi Gasparotto nella seduta inaugurale di martedì 4 marzo 1947; alla presenza del padre: Francesco Saverio Nitti; lo statista lucano già presidente del Consiglio nel 1919.
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VILLA NITTI |
Federico Nitti nacque ad Ischia il 20 settembre 1903;
la madre fu Antonia Persico, donna dalla
grande cultura e figlia del giurista Federico
Persico. Il giovane Nitti iniziò gli
studi in medicina all'Università di Napoli, visse per due anni ad Acquafredda
di Maratea poi seguì la famiglia nell’esilio
dopo le violenze fasciste ; i Nitti scamparono prima ad un attentato
squadrista nel 1923 ad Acquafredda di Maratea e l’abitazione di Roma fu devastata , Federico Nitti si recò
dapprima a Zurigo e poi a Parigi dove riprese gli studi e
si laureò in medicina nel 1926. Da giovane medico assistette il
politico e giornalista Giovanni Amendola nella sua agonia. Amendola non si
era più ripreso dalle percorse ricevute il 20 luglio 1925 da una quindicina di sicari armati di bastone in
località La Colonna
a Pieve a Nievole in provincia di
Pistoia, morì a Cannes,in Provenza, dove muore all'alba del 7
aprile 1926 nella clinica Le Cassy Fleur.
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GIOVANNI AMENDOLA |
Nitti nel 1933 cominciò
a lavorare da volontario nel laboratorio di microbiologia dell'Istituto
Pasteur, diretto dallo scienziato Alessandro Salimbeni, studiando degli streptococchi, due anni dopo conseguì
con lode il dottorato con la tesi La vaccinothérapie dans
l'asthme bronchique (La vaccinoterapia nell'asma bronchiale).
Federico Nitti ormai era una
promessa della ricerca scientifica, ottenne una
borsa biennale all'Istituto
Pasteur, entrò nel Laboratoire de chimie thérapeutiquediretto da Ernest
Fourneau; iniziò allora la collaborazione con Daniel Bovet - futuro Premio
Nobel nel 1957 , che nel 1939 diverrà cognato di Federico per aver
sposato la sorella Filomena) -e Jacques
Tréfouël (poi direttore dell'Istituto Pasteur) nello studio dei Sulfamidici,
di cui svelarono l'azione antibatterica.
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FRANCESCO SAVERIO NITTI |
Da ricordare che il figlio di
Daniel Bovet e Filomena; Giampaolo, prese il cognome materno Nitti e decise di vivere in Basilicata, fu eletto consigliere
comunale a Maratea nel primo Consiglio regionale di Basilicata nel 1970 con il PCI; ma
ancora prima della seduta inaugurale perse la vita in un tragico
incidente stradale sulla via dell'Ogliastro; insieme a lui c'era Ernesto Galli
della Loggia, che rimase solo ferito.
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LA FAMIGLIA BOVET- NITTI: LA NIPOTE ANTONELLA, GIAMPAOLO, DANIEL, FILOMENA E DANIELE |
I due giovani scienziati dimostrarono che l'azione antibatterica del Prontosil
rosso era in realtà dovuta alla molecola del colorante para amino
benzensulfonamide (o sulfamide):
da qui lo sviluppo dei sulfamidici, primi efficaci agenti anti-infettivi .
Nell’estate del 1939, Nitti che per
opposizione al fascismo aveva chiesto la cittadinanza francese, l’ottenne. Nel 1940 fu nominato direttore del laboratorio di batteriologia del Laboratorio
di chimica terapeutica del Pasteur. Iniziò gli studi sulla penicillina e
sul Mycobacterium tuberculosis. Nel frattempo
collaborò attivamente con la Resistenza francese di cui organizzò la
fornitura di farmaci; per tale attività, nel 1945 ottenne una
medaglia al valore. Ottenne anche la Legion d'Onore per i suoi meriti
scientifici.
Con la fine della guerra e la liberazione Federico
Nitti decise di ritornare in Italia per lavorare col cognato Daniel
Bovet al Laboratorio di Chimica terapeutica dell'Istituto
Superiore di Sanità. Ma, poco prima di lasciare l'Istituto Pasteur per
trasferirsi a Roma prese quel fulminante contagio che ne stroncò velocemente carriera e vita
Scritti
·
J. e Th. Tréfouël, F. Nitti e D. Bovet. «Activité du
p.aminophénylsulfamide sur l’infection streptococcique expérimentale de la
souris et du lapin», C. R.
Soc. Biol., 120, 23 novembre 1935, p. 756.
·
E. Fourneau, J. e Th. Tréfouël, F. Nitti e D. Bovet.
«Chimiothérapie de l'infection pneumococcique par la
di-(p-acétylaminophényl)-sulfone (1399 F )», C.
R. Séances Soc. Biol. Fil., 122, pp. 258-259, 1936
·
E. Fourneau, J. e Th. Tréfouël, F. Nitti e D. Bovet. «Action du
p-aminophénylsulfamide sur les moisissures», C.
R. Séances Soc. Biol. Fil., 122, pp. 652-654, 1936
·
E. Fourneau, J. e Th. Tréfouël, F. Nitti e D. Bovet. «Action
antistreptococcique des dérivés sulfurés organiques», C. R. Acad. Sci., 204, pp. 1763-1766,
1937
·
E. Fourneau, J. e Th. Tréfouël, F. Nitti e D. Bovet.
«Chimiothérapie de l'infection pneumococcique par la
di-(p-acétylaminophényl)-sulfone (1399 F )», C.
R. Acad. Sci., 205, p. 299-300, 1937
·
E. Fourneau, J. e Th. Tréfouël, F. Nitti e D. Bovet. «Rapport
entre la constitution chimique et l'activité thérapeutique antimicrobienne des
dérivés organiques du soufre: phénylsulfamide, diphénylsulfures,
diphénylsulfone», Bull. Acad.
Natl. Méd., 118, pp. 210-217, 1937
·
E. Fourneau, J. e Th. Tréfouël, F. Nitti e D. Bovet. «A propos
de l'action sur le sang des dérivés de l'aniline», Bull. Acad. Natl. Méd., 118,
pp. 556-557, 1937
·
E. Fourneau, J. e Th. Tréfouël, F. Nitti e D. Bovet. «Action
antistreptococcique des p-aminophényl-alcoylsulfones et de quelques dérivés
sulfurés voisins», C. R.
Séances Soc. Biol. Fil., Vol. 127, pp. 393-397, 1938
·
M. Palazzoli e F. Nitti. Traitement
de la blennorragie par le sulfamide, une sulfone et leurs dérivés, Paris:
Masson, 1939.
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