Materia tra cielo e terra è il simbolico e suggestivo titolo della mostra dell’artista Irene Albano ,
la quale presenta le sue opere nel 2015, sempre in linea alla poetica del
binomio Arte-Natura, ma ricche di nuovi spunti e sperimentazioni tecniche che
testimoniano l’evoluzione della sua ricerca. Alla terra, ai fiori, alle foglie,
elementi propri del linguaggio dell’artista, si aggiungono stratificazioni
materiche date da tessuti e da reti, in grado di modulare il colore con nuovi
effetti di luce: la pittrice crea una superficie fortemente espressiva,
attraverso un procedimento lungo, laborioso, a metà tra il mero dipingere e lo
scolpire. Il fuoco, elemento che da sempre caratterizza la tecnica di Irene
Albano, viene utilizzato nella fase finale come una firma che, attraverso l’arte,
denuncia la distruzione che l’uomo opera sull’ambiente. Aperta al pubblico da
oggi con inaugurazione alle ore ore 18.00, presso lo Studio Arti Visive di
Matera, la mostra dell'artista Irene Albano, dal titolo "Materia tra cielo
e terra", la mostra è stata curata della
storica dell'arte Fiorella Fiore.
Irene Albano è un’ artista prolifica descritta in questo modo dal critico
d’arte Angelo Bianco "aperta così
alle dimensioni astratte della mente e a quelle liriche dell’intimo, l’opera
funziona secondo gli effetti dello spaesamento e adotta il linguaggio
enigmatico dell’artificio. Questo, rinunciando alla naturalità, rende precario
ogni equilibrio tra forma e senso, figura e significato; così l’essenziale si
annulla e la figurazione non vale più per sé, ma come escamotage per mettere in
atto le strategie dello sguardo poetico o la sostituzione di codici o la
disarticolazione delle regole percettive. Disegno, pittura, scultura, si
fondono, il pensiero prende corpo nelle tracce segniche, nelle macchie
cromatiche, nella materia modellata".
in Lettere Moderne si è specializzata in i storia dell’arte moderna e
contemporanea.
Inizia la sua carriera come
artista figurativa con colori intensi e decisamente mediterranei, poi sperimenta tecniche e materiali, sino ad arrivare alla
tecnica mista attuale. Seguendo un progetto fondato sul binomio Arte-Natura,
tratta materiali, segni e colori con il fuoco che diverrà sempre più uno degli
elementi caratterizzanti della sua produzione. Decide di utilizzare i suoi
quadri come strumento di denuncia e crea le combustioni, tavole a tecnica
mista, dove gli elementi naturali applicati vengono sottoposti all’azione
distruttrice del fuoco, così come avviene nella realtà con incendi e
devastazioni varie.
Ha esposto in diverse città italiane con mostre personali e rassegne
regionali e nazionali e nel 2013
ha partecipato
anche al Present’Art Festival di Shanghai in Cina.
Che altro aggiungere sull’artista lucana? Ce ne parla la storica e
critica d’arte Fiorella Fiore.
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FIORELLA FIORE |
"Irene Albano ha fatto della materia il medium prediletto per
esprimere la sua poetica” spiega Fiorella Fiore, curatrice della interessante mostra
“Grazie ad essa si sviluppa un vero e proprio racconto, che lo spettatore è
invitato a leggere negli strati che si ricorrono tra colore e supporto, tra i
sedimenti lasciati da foglie, rami, fiori, colti direttamente dal territorio e
manipolati dall'artista. Terra, polvere, fuoco sono gli elementi che ricorrono
più spesso, e che si amalgamano all'acrilico steso a volte con colpi di
pennello corposi, decisi, audaci, altre con velature delicate che si
sovrappongono tra di loro, creando nuovi effetti di luce e colore. E' questo
l'alfabeto di una scrittura visiva che racconta di natura e distruzione, temi
cari all'artista e attuali in un contesto odierno che vede una terra, come
quella lucana, al centro di un dibattito imprescindibile sulla necessità di
portare avanti lo sviluppo economico e il doveroso rispetto per l'ambiente. Una
riflessione che si manifesta negli elementi organici divenuti inermi tra le
mani dell'artista, ingabbiati in reti e trame, nuovi materiali protagonisti
della produzione più recente, evoluzione di quella ricerca che, pur
mantenendosi fedele a se stessa, continua a sperimentare e progredire. Irene
Albano riesce a congelare le nervature di una foglia, le rughe dei rami tra le
trame del colore, facendone rimanere intatta la grazia, ma privandoli di ogni
soffio vitale. Essi diventano altro, artificio, creazione dell'uomo, eco di
un'antica e possente bellezza, quella sublime che appartiene alla Natura. Queste
opere, quindi, sono ovviamente creazioni; ma sono necessariamente anche altro,
reliquie: portatrici di un monito che tocca le corde emotive di una coscienza
collettiva".
La mostra resterà aperta tutti i giorni fino al 30 novembre, dalle 17.00
alle 20.30 con ingresso libero.
Leonardo Pisani
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