domenica 14 febbraio 2021

MIMI' PISANI: DAL CALCIO, ALLA MUSICA ALL'ARTE DI PENNELLO E SCALPELLO

 


Oggi è l'anniversario della morte di mio padre, Domenico Pisani, detto Mimì, era nato ad Avigliano il 10 dicembre 1946 e si è spento al San Carlo di Potenza per una malattia incurabile il 14 febbraio 2005, in occasione del catalogo artistico “L’abbraccio infinito di una famiglia d’arte. Pisani” , dove si racconta la storia artistica della nostra famiglia per tre generazioni dal capostipite Leonardo, classe 1908 alle nuove generazioni, dal legno alla grafica, dal naif al digitale. edito dalla Pisani Teodosio Edizioni ho scritto una breve biografia a mo' di racconto.  Eccolo: Disegnare fu la sua grande passione, assieme al calcio sin da piccolo e divenne bravo in tutte a due, anzi tre quattro, cinque discipline. Perché, oltre a essere difensore e qualche volta capitano del’Avigliano, divenne bravo nel disegno artistico, nella pittura, nella scultura e anche nella musica. Mimì Pisani iniziò a studiare solfeggio e a imparare a suonare il mandolino alla “Combattente” con il maestro Domenico Manfredi, poi si specializzò in mandola e mandoloncello, più tardi avrebbe  imparato a suonare anche la fisarmonica e la chitarra, per poter cantare  e accompagnare i canti degli amici, specie quando si riunivano a cena per seguire le partite della Juventus. 



Note e pennelli e scalpelli,  armonie e colori, questa la sua vena artistica. Iniziò presto: l’arte della scultura assieme al padre Leonardo, il disegno per inclinazione personale, ci si aggiunse la pittura. Praticamente da autodidatta anche se al Magistrale studiò disegno tecnico e artistico e poi importante su l’amicizia con colui che considerava mentore e maestro: il grande Remigio Claps, artista e insegnante alla Accademia delle Belle Arti di Firenze, esponente di rilievo nazionale del Novecento Italiano. 


Un legame che finì soltanto con la scomparsa del Claps. La pittura di Mimì Pisani era un gioco cromatico, cariò molto negli anni, diventando sempre più colorata e luminosa. Varia anche nei tempi, paesaggi dal vivo – ci sono anche acquerelli e disegni di castelli della Loira- paesaggi lucani  immaginari oppure nature morte anche con strumenti musicali e ritratti. Una caratteristica dei quadri  e disegni di Mimì Pisani, oltre che alla qualità artistica, è che spesso sono scorci di vedute del centro storico con un’importanza valenza storica, una memoria in arte di angoli ormai scomparsi o cambiati dalle trasformazioni dell’uomo: come la antica piazzetta del mercato in via Marconi o il vecchio Palazzo Corbo con i cancelli o la chiesa di San Giovanni prima che fosse abbattuta.

Il legno spesso lavorato in simbiosi con il padre Leonardo, quando si trattava di scolpire interi presepi, era praticata anche sperimentando oggettistica artistica come posacenere, cornici, porta chiavi o casse panche intarsiate. Utilizzava anche materiali come la creta,la cera,  il das per quadri in altorilievo o in bassorilievo , anche fiammiferi per costruire scafi di navi in  miniatura. Gli piaceva variare come nelle tecniche pittoriche: da giovane la tempera poi l’amato olio, ma per un periodo si dedicò all’acquerello dove raggiunse una lata perizia tecnica, poi gli acrilici e anche i pastelli e gessetti. Spesso combinando le varie arti e variano anche la base: tela, legno, basamento di creta, stoffe.

Da giovane fu anche imbianchino,  “pittor” in aviglianese, poi maestro supplente e infine nel Collegio Provinciale ad Avigliano. Pochi conoscono che un’altra sua passione era la pedagogia, a testimonianza i suoi libri di Dawey, Montessori, appunti sui profili psicologici dei bambini per poter adattare  metodi di insegnamento. Credeva nel gioco, nel disegno e anche nei catoni animati , film e valorizzare la fantasia e la creatività  come mezzi per una educazione moderna e efficace .  Ha lavorato fino a pochi mesi dalla sua prematura morte, cercando di scolpire portachiavi, nonostante il dolore di un male incurabile".

Questa invece parte della nota del giovane e talentuoso critico d'arte Pio Lucia Samela: "Si passa poi al paesaggio vero e proprio, con le tele suggestive e nostalgiche di Domenico Pisani, artista

che ha anche prodotto numerose sculture in legno, preziosissime. Notevoli i soggetti delle sue opere pittoriche che spaziano dalla riproduzione di scorci nativi a romantiche vedute notturne, con tanto di strumenti a corda.Si passa poi al paesaggio vero e proprio, con le tele suggestive e nostalgiche di Domenico Pisani, artista che ha anche prodotto numerose sculture in legno, preziosissime. Notevoli i soggetti

delle sue opere pittoriche che spaziano dalla riproduzione di scorci nativi a romantiche vedute notturne, con tanto di strumenti a corda".  


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