domenica 1 novembre 2015

ERNST LOSSA, VITTIMA DELLA FOLLIA OMICIDA NAZISTA

ERNST LOSSA POCO PRIMA DI ESSERE ASSASSINATO 
« Dovere dell'eugenetica, dovere dell'igiene razziale dev'essere quello di occuparsi con sollecitudine di un'eliminazione di esseri umani moralmente inferiori più severa di quella che è praticata oggi. Noi dovremmo letteralmente sostituire tutti i fattori che determinano la selezione in una vita naturale e libera. »
Così scriveva il giovane Konrad Lorenz nel 1940 prima di diventare l’etologo amico degli animali; poi lo studioso austriaco Nobel per la medicina nel 1973 affermerà “ Io, in effetti, ritenevo che dai nostri nuovi governanti potesse venire qualcosa di buono. [...] Lo pensarono praticamente tutti i miei amici e insegnanti, e anche mio padre, che era certamente un uomo gentile e molto umano. Nessuno di noi sospettava che la parola "selezione", nell'accezione data ad essa da questi governanti, significasse assassinio”.
Fatto sta che eliminazione fu fatta; su tutti coloro che si consideravano razze inferiori tra cui – oltre agli Ebrei- anche nomadi, zingari di varie etnie;omosessuali; Testimoni di Geova e anche disabili- non ariano ma anche ariani.
JENISH SVIZZERO NEL 1900
'Aktion T4 è il nome convenzionale con cui viene designato il Programma nazista di eutanasia che sotto responsabilità medica prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili o da più o meno gravi malformazioni fisiche cioè delle cosiddette "vite indegne di essere vissute". Si stima che l'attuazione del programma T4 abbia portato all'uccisione di un totale di persone compreso tra le 60.000 e le 100.000.
Tra cui molti bambini quando  Programma T4 venne sospeso nel 1941 a seguito delle numerose proteste, erano stati uccisi un totale di circa 5.000 bambini. La sospensione fu solo  ufficiale ma non  reale ; vi fu una nuova fase definita di «eutanasia selvaggia» che proseguì fino al termine del conflitto e contribuì ad aumentare notevolmente il numero delle vittime L'ultima uccisione di un bambino riconducibile all'Aktion T4 voluto da Hitler venne effettuata il 29 maggio 1945 presso l'istituto statale di Kaufbeuren-Irsee in Baviera, tre settimane dopo il termine del secondo conflitto mondiale in Germania.
Tra queste i bambini uccisi anche Ernst Lossa ; che non soffriva di nessuna patologia ma era un “pericoloso” esponete del popolo Jenisch, denominato anche Yenishe rappresenta la terza maggiore popolazione nomade europea, dopo i Rom ed i Sinti. Mentre le popolazioni romaní (Rom, SintiKaléRomanichals ed altre) sono, per l'appunto, etnie di derivazione indiana, gli Jenisch sono di origine germanica e hanno un loro proprio idioma. Per via di questa loro sostanziale differenza sono anche conosciuti come zingari bianchi (in tedesco: Weiße Zigeuner, in francese: Tziganes blancs).
Ernst Lossa naque ad Augusta il 1 novembre 1929 nella Germania bavarese da genitori Jenisch, un La sua famiglia, composta dal padre Christian, dalla madre Anna e due sorelline più piccole, per guadagnarsi da vivere girava le città bavaresi e del sud della Germania disegnando immagini religiose; come tutti i Jenisch erano cattolici.
La storia è simile a tante altre, tragicamente simile i genitori arrestati con l’accusa di  essere zingari e venditori ambulanti ed  Ernst e le due sorelline più piccole furono affidate di conseguenza ad un orfanotrofio di Augusta. La madre di Ernst morì subito  di tubercolosi, all'epoca Ernst aveva solo 4 anni. Il padre invece, dopo essere stato arrestato fu deportato prima nel campo di concentramento di Dachau e quindi nel Campo di concentramento di Flossenbürg, dove troverà in seguito, la morte.
Ernst ha circa 12 anni quando inizia il suo calvario: considerato dai medici e dagli educatori, un irrecuperabile; è  messa in discussione la sua stessa sanità mentale per la convinzione razzista dei medici nazisti secondo la quale, essendo zingaro, Ernst fosse predisposto di natura ad avere turbe psicologiche. Praticamente la sua condanna a morte  per eutanasia, era stata decisa.
Il giovane Ernst viene mandato nel 1942 all'ospedale psichiatrico di Kaufbeuren che si trova a pochi chilometri dalla sua filiale, la clinica della morte nel villaggio bavarese di Irsee, retto dal medico e psichiatra nonché famigerato assassino  Valentin Falthauser,.Falthauser fu l'inventore della cosiddetta Dieta E (Sonderkost), una dieta da fame, priva di grassi, a base di sole rape, cavoli e mele. Dieta 'mortale', imposta alle vittime, bambini ed adulti, con il chiaro proposito di eliminarle.
Nazista fu uno dei più zelanti fautori dell' eutanasia Quando la Germania si arrese, e Falthauser fu arrestato dagli americani, si scoprì che il medico aveva continuato a praticare l'eutanasia ed ad uccidere indisturbato fino a quando non venne scoperto. La sua ultima vittima era stata eliminata infatti il 29 marzo 1946, ovvero 21 giorni dopo la resa della Germania. Suor Wörle, una delle tante infermiere di Kaufbeuren ammise, senza nessuna riserva, di aver ucciso 210 bambini e di aver ricevuto un surplus di 35 marchi al mese sul suo normale stipendio per lo straordinario dedicato a quelle uccisioni. (Fointe Lo sterminio delle persone con disabilità come preludio dell’Olocausto di Giovanni De Martis http://www.superando.it/2010/01/27/lo-sterminio-delle-persone-con-disabilita-come-preludio-dellolocausto/)
« Il giorno prima di morire mi lasciò una foto con la dedica 'In memoria' sul retro. Gli chiesi come mai mi aveva dato quella foto, rispose che era sicuro che sarebbe morto in quell'istituto e mi raccomandò che, siccome ero l'unica persona a volergli bene, fossi io a seppellirlo quando sarebbe morto. - Il giorno dopo Ernst Lossa fu ucciso tramite due iniezioni letali.  »
(Deposizione di un infermiere al 'processo ai dottori' del processo di Norimberga, Norimberga 1946)
 
IL PROCESSO AI MEDICI 
Ernst era destinato ad essere assassinato subito; ma tutt’altro che affetto da turbe psichiche era un bambino molto intelligente ed affabile , riuscì a ottenere la simpatia di alcuni infermieri che cercarono di allungare quando più possibile il suo omicidio.
 Ernst inoltre a  volte procurava del cibo agli internati più bisognosi, in genere mele precedentemente da lui rubate; ma soprattutto sapeva: aveva capito delle uccisioni che avvenivano.
Scoperto che alcuni infermieri evitavano le iniezioni letali al giovane jenish , i responsabili del comprensorio di Kaufbeuren-Irsee incaricarono del compito, probabilmente, l'infermiera fanatica nazista Pauline Kneissler, la cui fama era nota per aver procurato la morte per eutanasia a moltissime persone sia civili che militari. La Kneissler con la scusa di somministrare un vaccino contro la febbre tifoidea, somministrò a Ernst un'overdose di un cocktail micidiale di morfina e scopolamina. Il 9 agosto 1944 Ernst Lossa muore nella clinica di Irsee, aveva solo 14 anni.
LA CLINICA DEGLI ORRORI 

I dipendenti della clinica, che in seguito testimoniarono al processo di Norimberga, asserirono che Lossa sapeva delle uccisioni che venivano fatte nell'istituto, sapeva anche che quella stessa sorte sarebbe presto toccata anche a lui. Si sospetta che, la conoscenza di Ernst su queste esecuzioni, motivò il direttore amministrativo della clinica Josef Frick e probabilmente anche il medico Valentin Faltlhauser  per l'eliminazione del ragazzo jenisch.

Nel processo ai dottori, uno dei processi secondari di Norimberga tenutosi nel 1946, dopo quello principale celebrato ai più importanti criminali del regime nazista, la testimonianza di un infermiere di Irsee, aiutò a far luce sull'ultimo giorno di vita del giovane Lossa :
« Lossa era consapevole della morte innaturale che lo attendeva. Doveva avervi visto pazienti che ricevevano pastiglie o iniezioni particolari. Sapeva di essere destinato a rimozione. Di dover morire presto... Nel pomeriggio del giorno prima di dover morire, mi regalò una foto con dedica. C’era scritto: "In memoria".
Gli chiesi: Perché "in memoria"?
E lui rispose: "Tanto io non vivo a lungo. Voglio morire quando sei di turno tu, così mi metti bene nella bara".
Però non ero in turno io: quando sono arrivato la mattina, Lossa non era nel suo letto.
Era seduto a terra nella stanza dei bambini. Aveva il viso blu, la bava alla bocca e la pelle della bocca e del corpo sembravano borotalco, tanto erano squamate.
Ho provato a parlargli ma non... È morto nel pomeriggio.
La diagnosi fu di broncopolmonite. »
(Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute, di Marco Paolini tratto dal sito del Museo del giocattolo di Napoli)


In Italia la storia di Ernst è stata raccontata dall’attore e drammaturgo Marco Paolini sia nel libro Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute, con DVD editori Einaudi che in una trasmissione televisiva  il 26 gennaio 2011, alla vigilia del giorno della memoria è su  LA7.
La trasmissione seguita da un milione e settecentomila spettatori e intitolata : AUSMERZEN – Vite indegne di essere vissute era introdotta da Gad Lerner, e il repertorio del drammaturgo, considerato uno degli attori italiani più impegnati nel teatro di narrazione, consisteva in un lungo monologo, sceneggiato in un ambiente scarno e disadorno e trasmesso in diretta. Avendo come tema gli ospedali psichiatrici sotto il regime nazista, la trasmissione ebbe come teatro alcuni locali dall’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano. (fonte wiki)
MARCO PAOLINI
Al giovane jenish è ddicato anche il Museo del Giocattolo di Napoli per ricordare la normale infanzia che a Ernst fu negata dalle vessazioni e soprusi del sistema criminale nazista.
Il Museo del Giocattolo di Napoli è un museo dedicato al ricordo di Ernst Lossa, il bambino zingaro ucciso nel 1944, a quattordici anni, dalla feroce campagna nazista di eugenetica, dopo un anno e mezzo di detenzione nel braccio della morte di un ospedale psichiatrico. Ernst è il simbolo di un'infanzia negata e, più in generale, della violenza contro il diverso, specie se debole. »  (Sito del Museo del giocattolo di Napoli. Intestazione della homepage che ne spiega la dedica)


Tra i personaggi famosi si etnia jenish; orgogliosi della loro origine vi sono
·                    I fratelli Marx, comici e attori di cinema di origine mista jenish ed ebrea
·                    Yul Brynner (Vladivostok 11 luglio 1920- New York 10 ottobre 1985), attore hollywoodiano,
·                    Il violinista cieco Fränzli Waser (1858 - 1895) originario del canton Grigioni e noto a livello locale in Svizzera per aver impresso il proprio stile nella storia della musica Ländler.
·                    Stephan Eicher (Münchenbuchsee, 17 agosto 1960) cantautore svizzero, noto in particolar modo nella Svizzera Italiana, in Francia ed in Germania.
·                    Frans Bauer, celebre cantante olandese.
·                    Rafael van der Vaart, calciatore olandese, uno dei migliori calciatori della sua generazione, di padre jenisch e madre spagnola.
·                    Johnny Leoni, calciatore svizzero, portiere.
·                    François Remetter, calciatore francese, attaccante e poi portiere.
·                    Julien Lorcy  pugile francese,due volte  campione del mondo WBA nei pesi leggeri .
·                    Mariella Mehr, scrittrice e poeta.
 
Mariella Mehr
« Per tutti i Rom, Sinti e Jenische,
per tutte le ebree e gli ebrei, per gli uccisi di ieri e per quelli di domani »
« Non c'era mare ai nostri piedi
anzi gli siamo
sfuggiti a malapena
quando le disgrazie
si dice
non vengono mai sole
il cielo d'acciaio ci incatenò il cuore
Abbiamo pianto invano le nostre madri
davanti ai patiboli
e ricoperto i bambini morti con fiori di mandorlo
per scaldarli nel sonno
il lungo sonno
Nelle notti nere ci disseminano
per poi strappare noi posteri alla terra
nelle prime ore del mattino
Ancora nel sonno ti cerco
erba selvatica e menta
chiuditi occhio ti dico
e che tu non debba mai vedere i loro volti
quando le mani diventano pietra
Per questo l'erba selvatica la menta
Ti stanno leggere sulla fronte
quando arrivano i mietitori »

di Mariella Mehr

1 commento:

  1. a me queste cose mi ricordano la storia del campione ebreo max baer che fece a pezzi il campione ariano di hitler il grande paracatudista della wermacth e prima gli disse pure si io so ebreo e te pure un sacco de botte quella sera fu lui il n 1 tra i 2 il max vincitore nella battaglia dei 2 max le ss si puo dire che si erano coperti dietro di liui erano solo merde non avrbbero avuto le palle di affrontarlo faccia a faccia li avrebbe sventrati uno alla volta per lo meno quasi tutti cmq i signori della nato non è che sono meglio intendiamoci lo fanno sotto un altra forma e cmq dovrebbero ricordare anche quei pochissimi che gli opposero resistenza armata e gli diedero filo da torcere

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